LE CAMPAGNE DI SCAVO A MONDRAGONE (CE)

LA GROTTA PREISTORICA DI ROCCIA SAN SEBASTIANO

Anche quest'anno il prof. Marcello Piperno ha ripreso lo scavo della grotta preistorica sita in località Roccia San Sebastiano ampliando la porzione di paleosuolo rinvenuto nel 2004. L'obiettivo di quest'anno è quello di poter ampliare lo strato di terreno calpestato materialmente dagli uomini preistorici e di proseguire con saggi stratigrafici per individuarne la presenza di ulteriori. La frequentazione della grotta si data al Gravettiano e si prolunga fino alla fine del Pleistocene e migliaia sono i reperti ad oggi identificati, di cui la metà circa dai livelli superiori rimaneggiati. Durante le precedenti campagne di scavo sono stati rinvenuti diversi ciottoli di arenaria e di calcare con evidenti tracce di utilizzazione e macchie ocra. Tra questi uno in particolare presenta evidenti tratti incisi che richiamano il profilo di un corno di bovide. Sono stati, poi, rinvenuti, anche alcuni oggetti di ornamento costituiti da una conchiglia di Cyclope forata e da un canino atrofico di cervo con foro di sospensione. Oggetto di difficile interpretazione è invece un frammento cilindrico di dialisi di osso che presenta sulla superficie una decorazione ottenuta con tratti orizzontali e incisioni verticali.

"Lo scavo della Grotta di Roccia San Sebastiano" afferma il professore Marcello Piperno "diventa di anno in anno sempre più entusiasmante in termini di reperti rinvenuti e dimensioni della grotta stessa. Sicuramente per poter avere una visione completa dell'insediamento, dovremo continuare a lavorare ancora per anni, data la ricchezza del giacimento, ma ritengo che, grazie anche alla collaborazione con il Comune di Mondragone, questo lavoro potrà essere svolto con grande serenità". Parte della campagna di scavo è stata rivolta all'asportazione del deposito rimaneggiato che ostruisce la cavità. Lo scavo del deposito in posto ha invece permesso di approfondire l'esplorazione dei livelli riferibili ad una fase antica del Paleolitico superiore, nota col nome di Gravettiano. Si tratta di una fase nota finora in poche altre grotte della Penisola, che a Roccia San Sebastiano appare rappresentata, su uno spessore di oltre un metro di deposito, da una quantità straordinariamente abbondante di industria litica e di resti di fauna, tra i quali predominano gli equidi.

La grande novità della quinta campagna di scavi è rappresentata dalla datazione assoluta della porzione superiore del deposito Gravettiano. La datazione, finanziata dal Comune ed effettuata su ossa combuste nel Laboratorio C14 del Prof. Gilberto Calderoni del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Roma "La Sapienza", indica una data compresa tra 23.660 e 22.770 dal presente . "Siamo felici dei risultati ottenuti dalla datazione al C14" afferma l'assessore alla Cultura Giovanni Schiappa "questo dato conferma l'importanza del sito di Roccia San Sebastiano all'interno del panorama delle grotte conosciute nell'intera Italia, non solo per la datazione assoluta ma per l'enorme quantità di reperti rinvenuti". Nel sondaggio stratigrafico effettuato nel corso della campagna 2005, esteso solo 2 mq, sono state recuperate diverse migliaia di manufatti litici che confermano l'ipotesi che la grotta abbia rappresentato un importante sito di abitato di lunga durata e a carattere permanente. Tra i materiali rinvenuti, particolare importanza presentano alcune ossa con incisioni organizzate in motivi geometrici e fasci di linee parallele.

Altrettanto importante è il rinvenimento di un molare umano, proveniente dal livello più antico finora raggiunto, che si aggiunge ai resti frammentari di una sepoltura di un bambino di età compresa tra 8 e 10 anni, purtroppo non più in posto (ulna sinistra, tre falangi, tibia destra, un frammento di femore destro ed un frammento di vertebra lombare), recuperati nel corso della precedente campagna e attualmente in corso di studio. Nel corso della campagna di scavo sono stati effettuati rilevamenti Georadar e carotaggi, i cui risultati, in corso di elaborazione, permetteranno di accertare in modo più preciso l'effettiva consistenza del deposito preistorico e la sua eventuale stratificazione culturale.

"Valorizzare la grotta di San Sebastiano a fini didattici, anche con gli scavi in corso, diventa a questo punto una priorità importante" ricorda il Sindaco dottor Ugo Alfredo Conte "Da diversi anni abbiamo ritenuto fondamentale finanziare gli scavi in corso, non solo per la conoscenza scientifica del periodo preistorico a Mondragone, ma anche per rendere fruibile al pubblico questo importante Bene Culturale."

LE FOTO DELLO SCAVO DI ROCCIA SAN SEBASTIANO

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LO SCAVO ARCHEOLOGICO DI ROCCA MONTIS DRAGONIS

Si è svolta a settembre la quinta campagna di scavo presso la Rocca Montis Dragonis, l'insediamento fortificato di età medievale che sovrasta l'attuale abitato di Mondragone, in provincia di Caserta. L'indagine archeologica, condotta in collaborazione con la Dott.ssa Graziella Ruggi d'Aragona, responsabile per il territorio della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta, è diretta dal Dott. Luigi Crimaco, Direttore del Museo Civico Archeologico della Città di Mondragone e dalla Dott.ssa Francesca Sogliani, ricercatrice CNR-IBAM e docente di Archeologia Medievale dell'Università della Basilicata. Lo scavo ha visto come di consueto la partecipazione attiva di studenti, laureati e specializzandi in archeologia di diversi Atenei italiani. “Le indagini archeologiche sono sostenute anche quest'anno dal Comune di Mondragone, senza la cui attenzione e sensibilità nei riguardi del patrimonio culturale cittadino l'importante iniziativa non avrebbe potuto continuare in questi anni” ricorda il dott. Luigi Crimaco. L'insieme architettonico, attestato nella documentazione scritta dagli inizi del XII secolo, costituisce un nucleo insediativo fortificato di notevole interesse e di particolare rilievo rispetto alle caratteristiche di occupazione del territorio in età medievale, così da configurarsi come un esempio paradigmatico del fenomeno dell'incastellamento in questa regione. “Siamo di fronte ad un archivio monumentale vivente della memoria medievale dell'alta Campania” afferma l'assessore alla Cultura Giovanni Schiappa “ e l'impegno dell'Amministrazione Comunale sarà costante e continuo per permettere una indagine sistematica i cui risultati, mi auguro, siano a breve riassunti in una pubblicazione”.
La campagna di scavo di quest'anno ha avuto come obbiettivo l'ampliamento delle zone indagate nelle campagne precedenti e cioè il pianoro sommitale, che costituisce il ridotto fortificato originario dell'intero complesso, delimitato da una prima cinta muraria ad andamento fusiforme, ed alcuni edifici del villaggio che si estende ai piedi del primo recinto, occupando il versante occidentale dell'altura, anch'esso a sua volta racchiuso entro una estesa cinta muraria. A ridosso dell'area pavimentata con un massetto di malta lisciata in superficie, relativa ad uno spazio comune aperto funzionale forse alla raccolta e al controllo delle derrate agricole raccolte a valle dai contadini, centrale a tutta l'area sommitale, si intende completare lo scavo degli ambienti occupati dalla grande fornace basso medievale per il vetro rinvenuta l'anno scorso, per comprendere appieno l'articolazione degli edifici ubicati all'interno della prima cinta fortificata. Le strutture rinvenute risultano al momento frequentate fin dall'età federiciana e abbandonate nella seconda metà del XV secolo, come attestano i rinvenimenti ceramici e metallici, assieme a numerose monete databili tra il XIII e la fine del XV secolo. Nel villaggio sottostante si completerà lo scavo della necropoli all'interno e all'esterno della chiesa a navata unica monoabsidata, ubicata al margine occidentale del borgo, già iniziato nel 2001. Al momento sono state messe in luce una quarantina di sepolture all'interno della navata, relative ad individui adulti e a bambini appartenenti probabilmente a nuclei familiari distinti. All'esterno dell'edificio religioso è stata scoperta la strada di accesso che metteva in comunicazione la chiesa ed i suoi annessi con il resto dell'abitato ed è stato così possibile integrare i dati relativi alla viabilità interna dell'insediamento fortificato. Oggetto di particolare interesse quest'anno saranno gli edifici che sono stati individuati all'esterno dell'abside della chiesa già nella scorsa campagna, il cui scavo chiarirà meglio la sistemazione dell'area e le trasformazioni della viabilità di collegamento tra la chiesa ed il grande torrione esagonale di età federiciana. “Il Comune di Mondragone continua e persiste sulla via della valorizzazione dei propri Beni Archeologici” afferma il Sindaco Ugo Alfredo Conte “sia nell'ottica di salvaguardare la propria memoria collettiva sia perché i Beni Culturali sono gli unici grandi attrattori che offrono prospettive turistiche di sicuro successo.

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LA RISTAMPA DEL LIBRO "SINUESSA" DI ANTONIO SEMENTINI

L'amministrazione comunale di Mondragone, su iniziativa dell'Assessorato alla Cultura, ha ristampato il testo “Sinuessa” dello storico Antonio Sementini. La presentazione del volume nella sua nuova veste grafica avverrà sabato 30 settembre, con inizio alle ore 19.00, presso la sala conferenze “Mario Pacifico” del Museo Civico Archeologico “Biagio Greco”.
Nell'occasione sarà data comunicazione ufficiale dell'intitolazione della Mediateca Comunale alla memoria di Antonio Sementini, eminente figura di studioso della storia locale. Un'intitolazione doverosa e molto attesa dalla città tutta.
Alla presentazione del testo interverranno l'assessore alla Cultura Giovanni Schiappa, il sindaco Ugo Alfredo Conte, l'onorevole Mario Landolfi, neo eletto Presidente della Commissione di Vigilanza RAI. La presentazione del testo sarà curata dalla nipote dell'autore, Ione Lepore Vettese, l'inquadramento storiografico dal direttore del Museo Civico, Luigi Crimaco e dal vice-presidente della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, Alberto Zaza d'Aulisio.

“Dopo la ristampa del testo “Storia di Mondragone” di Biagio Greco e la contemporanea intitolazione del Museo, ho ritenuto opportuno continuare sulla strada intrapresa con la ristampa di “Sinuessa” di Antonio Sementini e l'intitolazione della Mediateca Comunale allo stesso.” Afferma l'assessore alla Cultura Giovanni Schiappa “In tal modo non solo rendiamo il dovuto omaggio a nostri concittadini che con i loro studi hanno dato lustro a l'intera Città, ma consentiamo che la loro memoria rimanga viva nelle nuove generazioni. La nostra comunità trova nel Museo Civico e nella Mediateca due strutture culturali vive ed operative, che sapranno trasmettere i valori universali della Cultura con continuità e dedizione”.

Antonio Sementini nasce a Mondragone il 06/02/1911 da Clotilde Cardella e da Michele Sementini. Ultimo di sette figli, frequentò il Liceo Classico di Sessa Aurunca e, una volta conseguito il Diploma di Maturità, si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Napoli, dove si laureò con ottimi voti. Coltivò la sua grande passione che era il volo e, per questo, riuscì a superare gli esami che gli consentirono di ottenere il brevetto di pilota presso la Scuola Allievi Piloti di Capua. Qui, per le sua profonda cultura e le grandi doti di umanità, si guadagnò la stima degli Ufficiali superiori e dei funzionari civili che si adoperarono per fargli ottenere la nomina di insegnante di Diritto Aeronautico, Storia della Navigazione, Geografia Astronautica e Meteorologia. Successivamente si dedicò all'insegnamento delle materie umanistiche ed esercitò il suo magistero dapprima in alcune sedi lontane e disagiate e poi, una volta ottenuto il trasferimento, presso la Scuola Media di Mondragone. Tornato a casa, cominciò a coltivare la sua antica passione per la storia patria e vi si dedicò con tanto amore che sentì il bisogno di raccogliere e pubblicare le sue ricerche nel primo importante studio dal titolo “Sinuessa – Ricognizioni Archeologiche lungo l'Appia e la Domiziana”. Il lavoro, diviso in sette capitoli per comodità di lettura, tratta dell'espansione dei Romani verso il Sud e della vita romano – campana dal 296 a.C. al 915 d.C. nella nostra contrada, avvalendosi di fonti “sicure e preziose”, suffragate spesso da una buona critica storico – archeologica nonché dai sopralluoghi che lo stesso autore era solito fare nei siti citati. Precedentemente, per sintetizzare il frutto di queste sue ricerche, aveva curato separatamente la pubblicazione di due lavori, ad uso degli studenti e dei colleghi, dal titolo “Mondragone nel tempo” e “Mondragone nei lineamenti di geografia fisica, economica ed antropica”. Subito dopo Sementini pubblicò “Origine ipotetica del nome di Roma” e scrisse il volume, dedicato al padre, “Memorie sul culto di Maria S.S. Incaldana” con il sottotitolo “Saggio ricostruttivo dalle origini”. Quest'ultimo tratta del ritrovamento della sacra immagine nella Chiesetta del Belvedere, della sua traslazione a Mondragone, dei miracoli e della trasformazione della Chiesa del Vescovado in Santuario. L'opera, che fu pubblicata postuma per volontà del fratello Alfonso, non è un'opera devozionale, ma si presenta con una seria impostazione critica e si fa apprezzare perché offre notevoli spunti per ulteriori ricerche. A soli cinquantotto anni, minato nel fisico dalla malattia, morì il 13 febbraio 1969.

La ristampa del testo “Sinuessa” di Antonio Sementini potrà essere acquistato direttamente presso il Museo Civico Archeologico, al costo di 7 euro, a titolo di contributo spese. Sono disponibili anche i testi “Storia di Mondragone” di Biagio Greco (contributo spese di 10 euro) e “I Cacciatori di cavalli di Roccia San Sebastiano” del professore Marcello Piperno in relazione ai primi risultati delle campagne di scavo preistoriche in località Roccia San Sebastiano (contributo spese di 5 euro).

Le campagne di scavo archeologico sono state finanziate dall'Amministrazione Comunale di Mondragone (Assessorato alla Cultura) in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta.

I reperti rinvenuti nelle campagne di scavo possono essere visitati presso le sale del Museo Civico Archeologico "Biagio Greco", aperto dal martedì al sabato o su prenotazione . Per informazioni: http://museo.mondragone.net/ . Materiale tratto dal sito http://www.archemail.it .